venerdì 3 giugno 2011

LA LINE UP DELL'HERE I STAY FESTIVAL 2011 E' QUASI AL COMPLETO, ECCO I NUOVI NOMI!/THE LINE UP OF HIS FESTIVAL 2011 IS ALMOST COMPLETE, NEW NAMES ADDED!

In Zaire
Gli In Zaire amano definirsi uno “psychedelic tribal quartet”. Si tratta di quattro musicisti straordinari – Stefano Pilia (Massimo Volume, ¾ Had Been Eliminated), Claudio Rocchetti (3/4 Had Been Eliminated), Alessandro De Zan e Riccardo Biondetti (G.I.Joe) – che sul palco si dividono tra chitarra, batteria, basso, voci, percussioni, elettronica e turntable. Ne esce fuori un suono che mescola trip psichedelici, percussioni tribali e africane, echi dub-funk e molto altro, in un tour de force (letteralmente) micidiale.

Blind Beast
Si sono formati relativamente da poco e stanno già facendo parlare molto di sé. E non solo perché di mezzo c’è Stefano Isaia, cantante dei Movie Star Junkies. Quello del quartetto torinese è un progetto nato prima come divertimento tra amici e poi è diventato un giochino dannatamente serio, con una materia sonora fatta di noise violentissimo e post-punk viscerale, su uno scheletro estremamente percussivo – qualcosa, insomma, che viaggia sulla stessa lunghezza d’onda di gente come gli Arab on Radar e i Sightings.
                             http://www.myspace.com/beteaveugle

Father Murphy
I Father Murphy sono reduci dall’uscita del loro ultimo album – No room for the weak del 2010, acclamato, come sempre, dalla critica – che li mostra in forma come non mai, tra omaggi a Leonard Cohen e litanie nere, all’interno di un suono oscuro e lacerato che mette in contatto psichedelia torbida e attitudine post punk. Una delle band più originali, intense e personali che esistano in Italia. Ma per davvero.


Bobsleigh Baby
I Bobsleigh Baby vengono raccontati così: i My Bloody Valentine che incontrano i Country Teasers con un tocco di atmosfere morriconiane. Insomma, più o meno. Due francesi e due italiani, due ragazzi e due ragazze, di base a Roma, con Cheb Samir (Normals, Yussuf Jerusalem, Capputtini I Lignu) a fare da collante, è una band che propone un garage rock’n’roll campagnolo e acido che si contamina di sonorità wave e atmosfere torbidissime.




Musica da Cucina
Musica da cucina dice moltissimo fin dal nome, letteralmente programmatico, che s’è scelto. Ovvero, come portare in giro per il mondo i suoni della cucina – immaginatevi oggetti casalinghi che potete trovare in quella stanza o in una tavola imbandita:  ecco, roba così – accompagnandosi con chitarra, laptop e numerosi altri strumenti. Insomma, un live estremamente affascinante che però va molto al di là della curiosità verso l’impatto visivo e verso gli strumenti insoliti che vengono impiegati per ottenere i suoni…

Thee Oops
La nuova sensazione hardcore-punk italiana, ma già tenuta d’occhio a livello internazionale, non fosse che in giro se ne parla un gran bene e che loro escono per l’etichetta statunitense Slovenly Records  (animata da cinque vecchie conoscenze della scena musicale sarda) gli Oops porteranno sul palco dell’Here I Stay le canzoni del loro album d’esordio: hardcore sputato e velocissimo con canzoni da massimo un minuto e mezzo, un suono sporco e violento che richiama la gloriosa epopea dell’HC punk anni ottanta, roba alla Black Flag o alla Minor Threat…

Trees of Mint
L’anno scorso Trees of Mint si è presentato al pubblico del festival con un live completamente rinnovato, basato su composizioni strumentali lunghe e dilatate, per chitarra e loop, con accordi minimali e sovrapposizioni di suoni che creavano variazioni sottili ma sempre più intense – tutto accompagnato da visual estremamente suggestivi. E quest’anno Francesco Serra presenterà dei nuovi brani, sempre nel solco di quel bellissimo concerto.

Flying Sebadas
Torna all’Here I Stay una delle band più colorate, divertenti, festaiole e poppettare che abbiano mai calcato il palco del nostro festival… Quello che muove i Flying Sebadas è l’amore dichiarato verso le melodie perfette del pop sixties e quelle più sbilenche dell’indie rock anni novanta, un’attitudine scanzonatissima, un suono che passa dalle ballatone ai ritmi più ballabili, la voglia di divertirsi sul palco e di divertire il pubblico che va ad ascoltarli.





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